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giovedì 4 agosto 2011

Vediamo se ho capito come si fa.

Da scettica fino alla punta dei capelli, uno dei miei miti e delle mie fonti di informazioni precipue (anche se finisco col credere a tutto quello che dice, e questo è un bel paradosso) è Paolo Attivissimo, informatico e cacciatore di bufale.

Stamattina ho visto mio fratello leggere un articolo su internet riguardante presunta obbligatorietà dell'impianto di un microchip sottocutaneo a partire dal 2013. Sarebbe una delle ultime disposizioni della riforma sanitaria di Obama. Il tono dell'articolo non è del tutto apocalittico (si parla di “seguire meglio i pazienti avendo a disposizione tutte le informazioni relative alla loro salute”) ma, molto più subdolamente, è volto a innescare nel lettore il sospetto che tutto questo sia fatto, ovviamente, per controllarci.

La notizia mi puzza, vado a verificare dal buon Paolo che però, essendo il tam tam molto recente (ed essendo anche il 4 di agosto), non ne parla. Allora mi son detta: faccio da me. Apro google e digito: "Obama microchip". In italiano non c'è una fonte attendibile una che riporti la notizia. C'è un unico post riportato da più blog, che è quello che mio fratello stava leggendo e che è rimbalzato da un sito all'altro negli ultimi giorni di luglio. L'unico blog che se ne discosta è freemachines, che dà la notizia (ma con sfumature diverse, il chip non è obbligatorio ma si vellica l'ipotesi che lo diventi) il 7 aprile 2010. In inglese c'è la stessa penuria di fonti attendibili. In compenso, i post sono molti di più, e più vari (si tratta spesso di commenti alla "notizia"). Non solo: le prime voci risalgono al 2008 e si fanno più insistenti nel 2010, in corrispondenza con l'approvazione della riforma sanitaria. Da allora, il buio. Nessuno parla più dei microchip.

Ma c'è di più. Moltissimi riconducono Obama all'Anticristo, già da prima dell'inizio del suo mandato, e questi microchip al "marchio" della Bestia apocalittica. Altri dicono che no, Obama non può essere l'Anticristo, adducendo motivazioni ancora più agghiaccianti. Mi sembrano degli ottimi ingredienti per una bufala, ma non ho l'esperienza di Paolo per poter stabilire se il mio ragionamento fila. Mi limito a fornire spunti, per questa volta.

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