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lunedì 19 settembre 2011

Idealismi.

Preferisco che la gente rida di me perché sono un'idealista, piuttosto che guardarmi con ammirazione perché sono un'arrivista.

Se fra dieci anni non mi sarò fatta mettere in ginocchio, se avrò ancora questa convinzione, se non sarò scesa a compromessi. Allora sarò una donna realizzata, non importa che lavoro starò facendo e quanto sarò dovuta andare lontano per farlo.

I poveretti siete voi, voi che accettate questo stato di cose. Non io. Voi che ridete di me perché pensate che non ho capito come va il mondo.

L'ho capito benissimo, ma mi fa schifo. E io proprio non riesco a fare cose che mi fanno schifo.

Di Psych, Emmys e soprattutto James Roday.

Quest'oggi contravverrò a quelli che sono gli argomenti principe di questo blog, facilmente riassumibili in 1)Come sopravvivere a Roma se ci sei venuto di tua volontà ma poi ti sei accorto che non è esattamente il posto che fa per te 2)Semplici accorgimenti nel vestiario per evitare di urtare la sensibilità di chi ti sta intorno 3)Volevo fare la giornalista (politica interna o spettacolo poco importa), per fare del sano carampanismo mascherato da critica televisiva.

Oggi parliamo di James Roday.

Se vi state chiedendo chi sia James Roday, probabilmente non mi conoscete oppure mi conoscete e non mi ascoltate quando parlo.

James Roday è essenzialmente Psych, serie USANetwork ai nastri di partenza della sesta stagione (season premiere il 12 ottobre), che parla di un sensitivo impegnato a risolvere casi intricati. “It's like the Mentalist, except that guy is a fake” (4x01). In realtà anche Shawn Spencer è un gigantesco fake, e se vi state chiedendo chi ha copiato da chi, vi risponderò che Psych è cominciato nel 2006.

James Roday è anche tante altre cose (principalmente teatro, e si sa che gli attori di teatro, oltre a farmi tanta simpatia, hanno una marcia in più), ma basta Psych alla nostra causa. James Roday è uno che nel 2006 era così e adesso è così. James Roday è anche uno che quando recita usa molto il proprio corpo, e quindi questa “lievitazione” esagerata, checché ne dicano carampane evidentemente molto più accanite di me, non gli ha fatto proprio bene-bene. Nonostante questo, James Roday è uno che regge DA SOLO l'intero show, anche se Dulé Hill è bravo, Maggie Lawson è brava, Corbin Bernsen e Kirsten Nelson sono bravi, Tim Omundson è bravissimo. James Roday è uno di quegli attori che ti fanno dimenticare quanto sia insulsa, a volte, la sceneggiatura (a cui spesso collabora anche lui) perché tanto tu non stai proprio seguendo il telefilm, piuttosto sei impegnato a capire cosa si inventerà stavolta James Roday.

Per farla breve: Psych non sarà la serie del secolo (pur essendo godibilissima, specie nei dialoghi – Shawn è un personaggione e i suoi siparietti sono esilaranti, e gran parte del merito va, appunto, a James Roday), ma è inaccettabile che si continui ad IGNORARE James Roday. E lo dico in special modo ai signori degli Emmy, che quest'anno hanno deciso di dimenticarsi anche dell'esistenza di How I met your mother, easily la best comedy dell'ultimo decennio, e di Neil Patrick Harris, di cui magari parleremo un'altra volta.
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